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                                    ARTICOLI IN CALCESTRUZZO32 C&PI %u2013 Calcestruzzo & Prefabbricazione International %u2013 4 | 2025 www.cpi-worldwide.comsinistra). Una parte sostanziale delle particelle rientra quindi nell%u2019intervallo compreso tra 10%u201350 %u00b5m, tipico per le aggiunte efficaci a livello idraulico oppure pozzolanico. Per una reattivit%u00e0 sufficiente si auspicano solitamente grane di dimensioni inferiori a 63 %u00b5m, idealmente inferiori a 45 %u00b5m, obiettivo qui in gran parte raggiunto.La superficie specifica di Blaine dopo la macinazione era pari a 4.000 cm%u00b2/g, ragion per cui la distribuzione conseguita per la dimensione delle particelle %u00e8 indice di una potenziale reattivit%u00e0. In tale contesto, un utilizzo chimicamente reattivo del materiale sembra fondamentalmente possibile.Il peso specifico apparente del materiale %u00e8 pari a 2,67 g/cm%u00b3,il che rientra nell%u2019intervallo delle miscele minerali silicee tipiche.La composizione mineralogica del materiale da discarica, oggetto di studio, presenta una percentuale elevata di quarzo (38,8% in massa) (vedi Figura 1 a destra). In quanto chimicamente inerte, in condizioni normali, il quarzo - considerato non reattivo %u2013 non contribuisce quindi alla reazione pozzolanica oppure idraulica nella pasta di cemento indurita.Un ulteriore componente essenziale %u00e8 la muscovite (19,0% in massa), un rappresentante dei minerali micacei. In condizioni abituali, la muscovite evidenzia una bassa reattivit%u00e0 e possiede una struttura stratificata marcata nonch%u00e9 una superficie specifica, in grado di favorire potenzialmente una reattivit%u00e0 pozzolanica in presenza di una forte frantumazione. L%u2019effettiva attivabilit%u00e0 %u00e8 subordinata, in modo determinante, alla finezza e al grado di attivazione.La biotite, il plagioclasio, il feldspato K e la clorite, i quali rappresentano insieme una percentuale significativa del materiale, appartengono ai minerali silicei primari. Nella loro forma naturale presentano una reattivit%u00e0 da scarsa a modesta che pu%u00f2 essere sostanzialmente migliorata da un%u2019attivazione termica oppure meccanica, ma resta limitata rispetto a fasi secondarie altamente reattive.La caolinite %u00e8 presente in tracce con una percentuale pari a 1,7% in massa. Essendo un fillosilicato di minerale argilloso altamente reattivo, la caolinite %u00e8 nota fondamentalmente per la sua marcata attivit%u00e0 pozzolanica. Nella concentrazione presente, il suo contributo alla reattivit%u00e0 totale del materiale da discarica %u00e8 trascurabile.Le immagini iniziali del microscopio elettronico a scansione (SEM) (vedi Figura 2) sono state realizzate previo utilizzo del materiale grossolano, ragion per cui %u00e8 risultato evidente che occorreva una macinazione fine del materiale per ottimizzarlo per un utilizzo potenziale come legante con propriet%u00e0 pozzolaniche. Inoltre, si %u00e8 speculato sul fatto se l%u2019applicazione dell%u2019attivazione meccano-chimica potesse incrementare o meno la reattivit%u00e0 pozzolanica del materiale. L%u2019analisi SEM ha rivelato la struttura cristallina del materiale di risulta, cosa che deve essere valutata innanzi tutto come negativa per la sua reattivit%u00e0.Per valutare il comportamento delle emissioni di sostanze nocive, potenzialmente rilevanti per l%u2019ambiente, nel materiale da discarica, si %u00e8 provveduto a condurre un esperimento di percolazione secondo DIN 19528:2023 (vedi Tabella 1). Le concentrazioni soggette ad eluzione sono state confrontate con i criteri di valutazione per il materiale del suolo della classe BM-F3.I risultati evidenziano che i parametri analizzati si attestano, per la maggior parte, al di sotto dei valori limite in vigore. In particolare occorre evidenziare il contenuto di arsenico pari a 741 %u00b5g/l, il quale supera di molte volte il valore limite ammesso di 100 %u00b5g/l secondo BM-F3. Questo superamento segnala un rischio tossicologico per l%u2019ambiente in caso di riciclaggio della materia prima.Ne consegue la necessit%u00e0 di una separazione o inertizzazione mirata dell%u2019arsenico, per es. mediante separazione mineralogica, stabilizzazione chimica oppure trattamento selettivo prima di poter considerare un utilizzo del materiale da discarica.Fig. 2: Immagini al SEM del materiale da discarica.
                                
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